1949 : “ I comunisti ti hanno ingannato gli industriali ti hanno calpestato noi preti non abbiamo saputo fare”.  (don Lorenzo Milani, lettera del 15 novembre 1949)

1950 : “Poi venne il 18 aprile (1948 n.d.a.) il prete aprì gli occhi sul mondo e vide profilassi vicina la minaccia dei nemici di Dio. Allora gridò forte come la mamma in difesa dei suoi pulcini, se li chiamò intorno, lì coprì delle sue ali. Anche il ricco ebbe paura, e aiutò il prete a salvare i suoi pulcini dai nemici di Dio. Così il grande male fu scongiurato e ognuno poté riprendere a sognare cose belle, vittorie sugli altri mali”. (don Lorenzo Milani in “Adesso” , 15 dicembre 1950)

1958 :   “ … E il comunismo, anche se dovesse avanzare ( ma non avanzerebbe tanto quanto sta avanzando ora: di questo sono sicuro ) avanzi pure, tanto la nostra forza interna sarebbe tale da divorarlo, digerirlo, ributtarlo fuori rifatto a nostro modo. Come facemmo qualche secolo fa con i barbari, né più ne meno” (don Milani a don Piero)

1962 :   “Il mio classismo, ricordatevelo, è sempre un classismo di cultura. Io chiamo proletari quelli che non hanno istruzione e basta. Faccio soltanto questa questione: di chi non sa usare la parola, non sa intendere, non sa spiegarsi.” ( don Lorenzo Milani a un Direttore didattico, Firenze 31 gennaio 1962)

1965 : “ Domani sera grande cerimonia di solidarietà a Vicchio. Spero di riuscire a portarci molti preti, ma non sarà facile. Sarebbe un sistema semplicissimo per smontare la speculazione comunista… (Sull’obiezione di coscienza al servizio militare n.d.a.) E poi, replicando ad un articolo del giornalista Piero Magi, afferma: “ Lei ha detto che la Curia mi ha vietato di partecipare al dibattito di Vicchio. Non è vero, la Curia lo ha vietato a tutti i sacerdoti. Un ordine telefonico che è stato un errore. Avremmo fatto blocco. Lo sa come li faccio stare i comunisti ? Li faccio stare con il culo stretto”. ( “La Nazione” - 3 aprile 1965)

31 luglio 1966: Gli imperialismi ? Ci vorrebbero ventimila Sammarini per eliminarli. Il mondo cambierebbe radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e le identità. Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le guerre diverrebbero guerricciole.” Volendo spiegare meglio la questione disse: “Se i Pigmei vogliono stare nudi sugli alberi, ci devono stare! E si costituisca, rispettato da tutti, il libero Stato dei Pigmei.”

“Prima che le masse si accorgano che abbiamo ragione scorrerà molto sangue e sia la degenerazione morale che quella politica giungeranno a livelli di incredibile bassezza.”

(Don Lorenzo Milani, Barbiana - testimonianza di Alessandro Mazzerelli )

“ Io faccio aderire tutti i ragazzi alla tua “Forza del Popolo”, ma te per nessuna ragione mi devi tradire.”

IL DECALOGO DI BARBIANA

( 31 luglio 1966 - Accordo tra don Lorenzo Milani e Alessandro Mazzerelli -

testimonianza di Alessandro Mazzerelli)

u     Divieto di ricoprire più di una carica pubblica.

u     Divieto di rimanere più di due volte alla stessa carica pubblica.

u     Divieto della pubblicità personale dei candidati a qualsiasi carica pubblica.

u     Divieto di ricoprire una carica pubblica e una di Movimento, in maniera da consentire        all’organizzazione politica il controllo sull’operato degli eletti.

u     Divieto di costituire correnti o gruppi di potere.

u     Divieto di aprire uffici per la promozione del clientelismo.

u     Obbligo della dichiarazione annuale, pubblica e giurata, di tutti i redditi e di tutte le           proprietà da parte degli amministratori pubblici.

u     Irreprensibilità morale nella vita pubblica e privata.

u     Predisposizione delle lista dei candidati, a qualunque carica pubblica, mediante una “scala       dei meriti”.

u     Esercitare la politica come servizio, evitando qualsiasi contrasto con gli altri servitori.

 

 

Se i pigmei vogliono star nudi sugli alberi ,

che ci stiano e si crei il libero stato dei pigmei.” (don Lorenzo Milani)